III C e III A incontrano Francesco D’Adamo
19 febbraio 2018
Il giorno 19 febbraio 2018 le classi III C e III A della scuola Spinelli si sono recate a palazzo Bastogi in via Cavour 18 a Firenze per incontrare lo scrittore Francesco D’Adamo. Le docenti che hanno accompagnato le classi sono state le professoresse: Corsino, Petrilli, Susini e Zamagni, insieme alla Dirigente Scolastica Marina Andalò.
Quest’incontro è iniziato con la presentazione degli intervenuti da parte di Paolo Fabrizio Iacuzzi, presidente dell’Accademia del Ceppo che ha assegnato allo scrittore cremonese il Premio Laboratorio Ceppo ragazzi 2018. La prima persona che ha preso la parola è stata Beatrice Fini, direttrice della casa editrice Giunti, che ha pubblicato i libri di D’Adamo, la quale ha parlato di un “rinascimento culturale” di questi anni: secondo un sondaggio i giovani leggerebbero di più degli adulti. Ma come fanno i ragazzi a prendere esempio se i loro genitori non leggono?
Stimolato da una domanda, D’Adamo ha raccontato che la sua passione per la lettura e per la successiva scrittura è iniziata alla scuola elementare, perché il maestro Ugo leggeva ad alta voce in classe tutti i giorni per una mezzoretta il racconto: “Cipì” di Mario Lodi. Ha continuato con l’invito ai ragazzi ad essere curiosi, cioè devono leggere di tutto: dai romanzi horror ai fumetti, senza dimenticare i grandi classici da: “Zanna bianca” a “Robin Hood”.
A questo punto è iniziata la carrellata di presentazione dei romanzi di Francesco D’Adamo a cominciare da quello che tutte e due le classi hanno letto: “Storia di Iqbal”, cioè la storia di un eroe dei nostri tempi, a cui lo scrittore ha dato un sequel, vent’anni dopo l’uscita del primo volume: “Dalla parte sbagliata”, che racconta la vita di Fatima e Maria dopo la scomparsa di Iqbal. Un altro suo volume molto interessante è: “Oh Freedom”, in cui D’Adamo racconta le esperienze degli schiavi neri in America attorno al 1860 e parla della famosa “underground railroard”, una via di fuga segreta che alcune guide esperte conoscevano e nascostamente esortavano gli schiavi a percorrere per raggiungere il nord degli Stati Uniti, ovvero la libertà.
Ilaria Tagliaferri, responsabile scientifica del Premio Laboratorio il Ceppo ha infine presentato le tematiche dello scrittore, che sono riassumibili in alcune parole-chiave: Libertà, ribellione, emigrazione, crescere, indignazione.
L’incontro si è concluso con l’autografo dello scrittore sulle nostre copie di “Storia di Iqbal” e una foto tutti insieme sullo sfondo di una bellissima sala, la Sala delle Feste della Regione Toscana, decorata con stucchi e lampadari di cristallo.
M. C. III C